IN LOMBARDIA DIVENTA OBBLIGATORIO IL MICROCHIP ANCHE PER I GATTI.
IMPORTANTE PASSO IN AVANTI PER LA LORO TUTELA.
Mentre la registrazione all’anagrafe canina è obbligatoria da quasi trent’anni nel nostro Paese (Legge quadro 281/1991) ma purtroppo di fatto ignorata in molte Regioni italiane, la Lombardia fa un passo in più per incentivare la proprietà responsabile. DALL’1 GENNAIO 2020, infatti, è entrato in vigore l’inserimento OBBLIGATORIO DEL MICROCHIP ANCHE PER I GATTI DI PROPRIETÀ con la registrazione nell’anagrafe degli animali d’affezione (AAA) regionale.
Il provvedimento è contenuto nel Piano Regionale integrato della sanità pubblica veterinaria 2019-2023 approvato la scorsa primavera e vale per TUTTI I GATTI APPENA NATI, APPENA ADOTTATI O APPENA COMPRATI. Tutti questi mici dovranno essere provvisti di un microchip o dalla nascita o 15 giorni dal possesso, come già avviene per i cani, per i gatti delle colonie feline seguiti dal Servizio Veterinario e per altri animali, come ad esempio le tartarughe.
La registrazione NON HA VALORE RETROATTIVO, quindi non riguarda i gatti che già vivono in famiglia; per loro resta facoltativa ma è caldamente consigliata. L’obbligo di microchip, infatti, ha ridotto al minimo il numero di cani smarriti e abbandonati, almeno in Nord Italia.
> PERCHÉ È IMPORTANTE IL PROVVEDIMENTO?
La presenza del microchip, che viene rilevato con un apposito LETTORE, identifica tramite un codice a 15 cifre il Paese di origine del gatto, i dati identificativi dell’animale, ma soprattutto i dati e i recapiti del proprietario.
Purtroppo sono tanti i gatti che per i più svariati motivi vengono separati dal loro proprietario. Moltissimi, non sterilizzati, si allontanano in cerca di avventure amorose. Alcuni si perdono uscendo troppo presto dopo l’arrivo in una nuova casa. Qualcuno cade dal balcone e altri scappano dalla casa del parente o amico a cui è stato affidato durante l’assenza del proprietario. Senza dimenticare il caso limite del micio che sale su un’auto parcheggiata e arriva in un luogo del tutto sconosciuto. Poi ci sono i tanti gatti di proprietà che durante un normale giro del quartiere vengono prelevati da chi è convinto di “salvarli”. Infine ci sono naturalmente altri che arrivano in gattile abbandonati per davvero, trovati incidentati o in situazioni di reale pericolo.
Se in qualche raro caso qualcuno di loro fa rientro in famiglia, è quasi sempre grazie agli appelli e ricerche sui social. Ma da oggi la situazione cambia, e anche i gatti avranno un’importante protezione in più! L’augurio è che presto altre Regioni seguano l’esempio.
> CHI METTE IL MICROCHIP?
Si consiglia di fare riferimento all’ATS della propria provincia che darà informazioni su dove recarsi per l’applicazione. Il microchip può essere posizionato sia da un veterinario autorizzato sia da un veterinario dell’ATS.
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